I NUMERI DELLO SPORT ITALIANO
Oggi indossiamo gli “occhiali da professore” e parliamo dei numeri che riguardano lo sport in Italia.
I dati dell’Istat descrivono come, dal 2013 ad oggi, la cultura degli italiani nei confronti della pratica sportiva sia cambiata. I numeri dei praticanti sono infatti aumentati in maniera considerevole in tutte le fasce d’età, in entrambi i generi e in tutte le regioni, raggiungendo soglie record rispetto alla serie storica rilevata annualmente. Mai nel nostro Paese erano stati raggiunti livelli di pratica sportiva così elevati come nel corso del 2016… Finalmente!
La differenza di genere c’è ed è ancora rilevante. In Italia solo il 20,8% delle donne pratica sport con continuità e ancora meno, l’8,3%, fa attività sportiva in maniera saltuaria. Tra gli uomini le quote salgono, rispettivamente, al 29,7% e all’11,1%. Gap che purtroppo tocca la distanza maggiore, 22,9 punti percentuali, tra i giovani tra i 18 e i 19 anni. È quanto emerge dai numeri della pratica sportiva presentati al Salone d’Onore del Coni dal presidente Giovanni Malagò e da Giorgio Alleva, presidente dell’Istituto nazionale di Statistica.
I dati complessivi sono comunque positivi, come già preannunciato, visto che la percentuale della popolazione italiana dai tre anni in su che pratica uno o più sport nel tempo libero è pari al 34,8%; di questi il 25,1% lo fa con continuità (14 milioni e 800mila persone), il 9,7% in maniera saltuaria. Il trend dei praticanti continuativi è in crescita: un punto e mezzo in più nell’ultimo anno e +4,2% tra il 2013 e il 2016, aumentando in media di circa 1,4 punti percentuali all’anno. In termini assoluti, dal 2013 al 2016, si sono avvicinati alla pratica sportiva 2 milioni e 519mila italiani.
Un altro risultato importante emerge dalle fasce di età: la quota più elevata di praticanti si riscontra tra i 6 e i 10 anni con il 59,7% dei bambini che fanno sport, percentuale che scende di poco nella fascia tra gli 11 e i 14 anni (58,3%) e si attesta al 52,8% tra i 15 e i 17 anni. Sulla pratica sportiva da parte dei giovani non influisce però solo la scuola ma anche il livello di istruzione dei genitori, la disponibilità di risorse economiche in famiglia e le relazioni amicali.
Persiste però un forte divario territoriale tra il Nord e il Sud del paese: sono infatti il 30,5% le persone che svolgono attività sportiva con continuità nel Nord-est e il 29% nel Nord-ovest contro il 17,5% dei residenti al Sud e il 18,9% delle Isole. Le tre regioni più virtuose sono il Trentino Alto Adige (36,2%), l’Emilia Romagna (31,1%) e la Lombardia (30,5%), mentre le tre regioni fanalino di coda sono la Calabria e la Sicilia (entrambe al 16,5%) e la Campania (13,9%).
Nel 2016 sono comunque 23,1 milioni le persone dai tre anni in su che dichiarano di non praticare alcuna attività fisica, pari al 39,2% della popolazione; le donne sono più sedentarie degli uomini (43,4% contro il 34,8%) in tutte le fasce d’età.
Se parliamo di numeri per tipologie di sport vediamo che il calcio viene sorpassato clamorosamente. Il 1° posto è ora occupato dalla ginnastica, che comprende anche aerobica, fitness, culturismo con 4 milioni 320mila appassionati (25,2% degli sportivi) contro i 4 milioni 152mila calciatori (24,2%), ma il calcetto è raddoppiato, da 747 mila a 1 milione 266mila praticanti. Se alla ginnastica-fitness si affianca poi per affinità la danza (i cui praticanti sono raddoppiati in 6 anni
passando da 503 mila a oltre 1 milione 80 mila praticanti) il primato diventa eclatante. Perde punti la pallavolo, acclamata negli anni scorsi come sport femminile per eccellenza che, tra le ragazze tra gli 11 e i 19 anni passa dal 31,4% al 23%. A ribasso il tennis (da 1 milione 297 mila a 1 milione 043 mila) che perde tra i giovani, stabilizzandosi nella fascia 35-59. Calo anche nello sci, mentre il nuoto, pur in leggera flessione, registra un boom tra i bambini. In aumento il ciclismo, grazie però a coloro che fanno cyclette, mountain bike o scampagnate.
Concentrandosi sulla dimensione economica del fenomeno possiamo dire che in Italia il numero di persone occupate nel settore dello sport è pari allo 0,5% del totale degli occupati, circa 117mila persone, 62mila uomini e 55mila donne, con l’Italia che si pone al decimo posto in Europa, sotto alla media della UE28, superata da Svezia, Regno Unito, Finlandia, Danimarca, Spagna, Norvegia e Portogallo (sopra la media europea), ma anche da Francia e Germania (sotto la media UE) e seguita dalla Grecia.
Meglio nel commercio dei prodotti sportivi, dove l’Italia si piazza al secondo posto in Europa tra i paesi principali esportatori europei, dietro solo alla Germania.
Dopo questa panoramica indossiamo invece gli occhiali dell’indovino perchè ci auguriamo che numeri dei praticanti sportivi siano destinati a crescere e quindi scendi dal divano e corri ad iscriverti in palestra… O almeno corri!
FONTI:
http://www.coni.it/images/1-Primo-piano-2017/CONIok2017.pdf
https://www.istat.it/it/files/2015/10/CONI-Lo-sport-in-Italia-2016.pdf